La società della Chimica Fedeli che 8 anni fa ha preso in affitto una porzione della Caffaro non ci sta e passa al contrattacco.
Al Tar ha chiesto di sospendere il provvedimento emanato dalla Provincia con il quale lunedì le è stata sospesa l’autorizzazione ambientale integrata, e quindi l’intera attività è bloccata.
Chimica Fedeli si difende dicendo di non essere responsabile dell’inquinamento da cromo, ma anzi “di lavorare per la raccolta delle stesso”.
Arpa ha rilevato una fonte di inquinamento in una zona utilizzata dalla società mentre la Provincia, nell’ordinanza di sospensione, ha scritto chiaramente che il provvedimento verrà ritirato non appena verrà rimosso il “cromo” che si trova ancora nel sito.
Chimica Fedeli da parte sua si dice disposta a procedere allo svuotamento della vasca dalla quale si sono registrate perdite di cromo ma poi butta la palla nuovo alla Provincia, aggiungendo che deve essere lei a indicare come l’azienda deve procedere.
Nel frattempo si attende la risposta del Tar