Un’anagrafe delle fragilità. È la proposta di Laura Castelletti, candidata sindaca per il centro sinistra alle prossime elezioni del 15 e 15 maggio 2023.

“Brescia è una città longeva, ogni 197,6 anziani ci sono 100 ragazzi e significa che ha bisogno di avere sempre più servizi anche innovativi e tra questi vogliamo un’anagrafe delle fragilità perchè significa prevenzione, avere una mappatura fedele della situazione delle persone fragili, anziani, della loro situazione “.

L’INTERVISTA

LA REGIONE DEVE INVESTIRE DI PIU’ SUL TERRITORIO

“Il Comune -prosegue Castelletti- non ha competenze in materia di sanità, è della Regione. Ma se un quartiere come quello al Primo Maggio, e non è l’unico, con 3000 abitanti non ha un medico di base, qualche problema c’è. La Regione- ha proseguito la candidata del centro sinistra- deve investire di più sul territorio. I nostri servizi sociali investono oggi circa 60 milioni di euro e sono 15 milioni in più rispetto a 10 anni fa.

Ma, soprattutto, -ha sottolineato Laura Castelletti – vogliamo essere coinvolti nelle scelte della Regione in materia di sanità territoriale, perchè noi conosciamo le reali esigenze e ci occupiamo della salute dei nostri concittadini.

CASE FAMIGLIA E BADANTE DI CONDOMINIO

Per Laura Castelletti è necessario continuare ad “innovare” anche nel sociale, con progetti pilota alcuni dei quali già sperimentati in altre realtà.

L’obiettivo è fare in modo che le persone anziane possano rimanere più a lungo possibile a casa loro, valutando il ricovero nelle RSA quando è davvero necessario.
Proseguire il lavoro e gli investimenti nelle case famiglia, che già ci sono a Brescia con ottimi risultati. Laura Castelletti lancia anche la proposta di un nuovo servizio di “teleassistenza per anziani”, innovativo con il coinvolgimento degli studenti universitari.
La badante di condominio, un’unica persona che possa aiutare gli anziani autosufficienti in alcune incombenze quotidiane: dall’accompagnarli a fare la spesa o in farmacia al disbrigo di pratiche burocratiche.

CASE DI COMUNITA’

“Più che sulle case di comunità come contenitori -ha aggiunto Castelletti- dobbiamo capire il capire il contenuto”. Per questo serve un confronto tra la Regione e le realtà del territorio” .