“Una grande cintura verde intorno alla città che comprenda le aree dell’hinterland, il parco delle Colline, il plis delle Cave e il plis del Mella. Un parco regionale che rientri nel sistema delle aree protette garantendo ampia possibilità di valorizzazione, politiche per la tutela della biodiversità e possibilità di intercettare fondi regionali ed europei che a oggi non sono previsti per i plis.

La richiesta arriva dal centro destra in Loggia per voce di Paolo Fontana di Forza Italia, Fabio Rolfi, assessore regionale dell’agricoltura, Lega, e di GianPaolo Natali di Fratelli d’Italia.

“Il progetto di un parco regionale per Brescia è un’opportunità straordinaria per la nostra città e deve essere messo al centro del dibattito pubblico in vista del 2023, quando Brescia e Bergamo saranno capitali della cultura, visto che la cultura ambientale è uno dei filoni del programma dell’evento”.

“Queste due città -dicoo i tre espondenti del centro destra bresciano- sono entrambe circondate da colline, verde e biodiversità. Bergamo con il Parco regionale dei Colli bergamaschi sta valorizzando in modo sinergico questa peculiarità. Brescia invece è rimasta ferma a un progetto di tutela limitato, il Plis, che qualche anno fa è stato utile a riscoprire il patrimonio ambientale, ma che ora non è più sufficiente”.

“È una richiesta che viene dal basso, da esponenti di tutti i partiti, da comitati di cittadini. Ascoltiamoli, dicono Fontana, Rlfi e Natali. Brescia ha la fortuna di avere un monte in città, un polmone verde, luogo di vita e sport all’aria aperta”.

“Oggi la Maddalena è lasciata un po’ a se stessa, non è al centro di una politica reale di valorizzazione. Serve un progetto specifico di rilancio, sia in termini di attrattività che in ambito forestale. Non bastano iniziative spontanee delle associazioni, ci deve essere alla base un programma strutturato, realizzato attraverso un percorso partecipativo che coinvolga residenti, associazioni, attività commerciali, realtà che vivono il territorio, per dare alla Maddalena il valore che merita aumentando così la qualità di vita dei bresciani”.

“Gli incendi dei giorni scorsi-aggiungono i tre esponenti del centro destra- al di là delle responsabilità personali che saranno accertate dalla magistratura, certificano uno stato di incuria che dobbiamo superare. Le politiche regionali ci sono: abbiamo implementato le risorse per i consorzi forestali, abbiamo istituito le associazioni forestali, creando i presupposti per superare la frammentazione fondiaria e sulla prevenzione degli incendi abbiamo investito 30 milioni di euro, non 1.5 come erroneamente detto dall’assessore all’Ambiente del Comune di Brescia Cominelli. Non mancano le misure, non mancano le risorse, non mancano le proposte. Ora manca solo la volontà politica della città di alzare il livello”.