Ogni anno, secondo l’Osservatorio Vega, sono oltre mille le vittime sul lavoro. E sono più di 4.600 le vittime registrate dal 2020 al 2023. “La patente a punti per i datori di lavoro è un provvedimento ideato e approvato dal Ministero del Lavoro in nome di una nuova forma di sicurezza – ha dichiarato Vega – Un gesto politico eclatante, ma accanto a questo ve ne sono altri, già promessi, la cui attuazione stiamo aspettando da anni“.

“Uno di questi – proseguono – è il tanto atteso nuovo Accordo Stato Regioni sulla regolamentazione della formazione per la sicurezza sul lavoro, fondamento imprescindibile per tutelare i lavoratori. Questo Accordo avrebbe dovuto essere approvato già nel 2022, ma ad oggi non se ne hanno notizie”.

La patente a punti inizierà ad essere concretizzata già dal prossimo ottobre. Ma non sarà uno strumento infortunistico immediato: “se anche entrasse in vigore il primo di ottobre e il giorno stesso si dovesse verificare un infortunio in un’azienda – spiega l’Osservatorio – sappiate che la decurtazione dei punti non sarebbe un iter così rapido. Ci vorrebbe, infatti, una sentenza penale o civile. Parliamo quindi di ben più di qualche anno. Intanto l’impresa continuerebbe a lavorare”.

L’Osservatorio Vega non può fare a meno di denunciare i lunghi tempi d’attesa per mettere in atto le misure di sicurezza necessarie ad evitare tragedie sul lavoro. Altro snodo cardine dell’Accordo tra Regioni è rappresentato dalla formazione, attorno a cui ruota la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, che a detta dell’Osservatorio “dovrebbe essere più seria, oltre alla prevenzione che necessita anche di norme repressive. Non dimentichiamoci che in auto le cinture di sicurezza sono diventate un’abitudine grazie soprattutto ai controlli e alle multe”.