In poco più di due mesi dall’inizio della campagna di prevenzione gratuita per l’epatite C – ribattezzata “screening opportunistico” – sono stati eseguiti 43.313 test nelle strutture sanitarie lombarde. Circa l’1% delle persone testate, fa sapere il Welfare regionale, sono risultate positive al virus dell’epatite e adesso potranno essere avviate a un tempestivo percorso di cura.

Il test viene attualmente offerto a tutti i soggetti nati tra il 1969 e il 1989 che sono ricoverati o accedono presso ai prelievi di tutte le ASST/IRCCS pubbliche e delle strutture private aderenti. È prevista la suddivisione fra centri di primo livello dove viene eseguito il test, la ricerca di Ab anti-HCV su prelievo venoso, e centri di secondo livello per la presa in carico dei pazienti positivi.

L’epatite C cronica da HCV è un’infezione che non dà sintomi, ma è la principale causa di cirrosi e cancro al fegato in Italia. In Lombardia si stima che circa 150mila persone presentino l’infezione da HCV. Molti di questi casi però non sono diagnosticati.

Oggi però, sono disponibili cure con farmaci che, somministrati per via orale per 8-12 settimane, portano alla guarigione in oltre il 95% dei casi.

I test effettuati nel bresciano