L’Arma dei Carabinieri compie 209 anni e, dopo i festeggiamenti con i cittadini, il comando bresciano a concluso le celebrazioni con la cerimonia ufficiale nel cortile della caserma di piazza Tebaldo Brusato in città. Come sempre in queste circostanze, è stata anche l’occasione per tracciare un bilancio degli ultimi dodici mesi di lavoro dell’Arma sul territorio.

Il primo numero, su cui il comandante provinciale Vittorio Fragalà ha voluto porre l’accento, è quello della percentuale di delitti in cui l’Arma è intervenuta: l’87% del totale in tutta la provincia di Brescia.

Scendendo un po’ più nel dettaglio sono stati 50mila i servizi preventivi fra città e provincia, 75mila le risposte alle richieste di aiuto giunte da chiamate al 112, nel settore delle indagini patrimoniali sono stati sequestrati 15 milioni di euro e in merito ai reati violenti i Carabinieri sono riusciti a individuare i presintu colpevoli di tutti i quattro omicidi avvenuti in terra bresciana nell’ultimo anno.

Nel contrasto alla criminalità organizzata, i Carabinieri hanno poi continuato a svolgere un’intensa attività di monitoraggio e indagine, anche grazie all’elevata competenza degli assetti anticrimine presenti nel capoluogo, in stretto coordinamento con le altre Forze di Polizia e sempre sotto la direzione della Procura Distrettuale di Brescia.

Particolare attenzione viene sempre dedicata ai reati perpetrati nei confronti delle vittime più vulnerabili. Nei dodici mesi appena trascorsi, i militari bresciani hanno eseguito 47 arresti, denunciato 833 persone, indirizzato 271 donne ai centri antiviolenza, notificato 20 ammonimenti emessi dal Questore, eseguito 83 allontanamenti dalla casa famigliare, 61 divieti di avvicinamento e 2 divieti di dimora.

“Il carabiniere non deve intervenire solo per reprimere, ma anche per garantire la civile convivenza fra i cittadini per risolvere i problemi – ha detto il colonnello Fragalà ai microfoni di Èlive – L’umiltà è un elemento fondamentale per ogni organizzazione, quindi anche per quelle militari. Vuol dire mettersi a disposizione dell’altro, saper ammettere i propri errori per creare un clima sereno e lavorare meglio”.