“Inclassificabile”. Così l’opposizione in Loggia ha bollato i primi sei mesi della Giunta Castelletti.

“Non ho visto la mano della nuova amministrazione in coerenza con il programma annunciato in campagna elettorale -ha sottolineato Fabio Rolfi, leader dell’opposizione in Loggia-“.

“Sono stati sei mesi di occasioni mancate, -ha aggiunto Rolfi – di marce indietro, di divisioni mercate all’interno della Maggioranza che hanno influito sull’azione di Governo. Ci sono divisioni culturali, valoriali e questo si riflette sull’operato”.

Rolfi descrive una città che “sta diventando sempre più costosa, dagli affitti delle case al biglietto del bus”. Poi la sicurezza e la denuncia la mancanza di volontà di inserire nel regolamento di polizia urbana il “daspo urbano”.

L’AZIONE DELL’OPPOSIZIONE

Di per contro, Fabio Rolfi, sottolinea il lavoro del centro destra. “Un centro destra unito, sottolinea, a differenza della Maggioranza. UN centro destra che in questi primi 6 mesi ha portato in Consiglio 60 interrogazioni, 15 mozioni, che ha presentato 40 emendamenti e 340 segnalazioni di cittadini che hanno portato all’attenzione della minoranza problemi e criticità irrisolte”.

OPPOSIZIONE RESPONSABILE, ATTIVA, PROPOSITIVA

“Un’opposizione -ha evidenziato Rolfi- che non ha mai rinunciato al suo ruolo di essere una opposizione costruttiva, responsabile e propositiva”.

Nel 2024, ha annunciato, che la minoranza, compatta, tornerà in Consiglio con una mozione, per chiedere al Consiglio Comunale si impegnare la Giunta ad indicare le linee sulle quali le partecipate, e A2A in particolare, dovranno attenersi: temi non solo di sostenibilità ma di attenzione al sociale.

LA EX TINTORETTO

Il centro destra è poi andato all’attacco della Maggioranza e della Giunta Castelletti per la vicenda di queste ore che interessa la ex Tintoretto di San Polo. “Siamo preoccupato per l’incapacità della Giunta di dare risposte ai cittadini, come ad esempio per la ex Titoretto che rischia di rimanere un cantiere perdendo 60 milioni di euro di contributi pubblici. La Giunta, anche in questo caso, -ha proseguito Rolfi- non fa altro che rimandare le proprie incapacità a mancanze a livelli superiori, per finanziamenti statali o regionali o per richieste di deroga dei tempi, come già ventilato per tentare un salvataggio della ex Titoretto.

LO STADIO, “È SCRITTO CHE RIMARRA’ Lì 50 ANNI”

L’opposizione è tornata anche sulla questione Stadio e sulla perizia che il Comune avrebbe commissionato per accertare il valore dell’area. “È chiaro che questo significa che si tratta di un primo passo per l’alienazione e che lo Stadio, lo devono sapere i residenti di Mompiano, rimarrà lì 50 anni e non ci sarà altra ubicazione”.
Gli esponenti della minoranza in Loggia si sono detti anche contrari al fatto che sia stato il Comune a commissionare e a pagare la perizia quando, a loro detta, avrebbe dovuto farlo l’eventuale soggetto interessato all’area.